venerdì 14 dicembre 2012

Spegniamo internet……
FERMIAMOCI  a PENSARE                   
Andrea è un ragazzo di 15 anni, veste spesso con dei pantaloni rosa e si tinge anche le unghie con uno smalto rosa. Molti coetanei della scuola hanno aperto una pagina facebook in cui lo offendono sui suoi gusti e riguardo alla sua presunta omosessualità…non ce l’ha più fatta e ha scelto di uccidersi…
Sono passati pochi mesi da quando Amanda, una ragazza canadese di 17 anni si è suicidata perché perseguitata in rete dopo tre anni di continue minacce da parte di un ragazzo più grande di lei.            
Il bullismo non solo ferisce ma concretamente uccide e sempre più internet e facebook sono degli strumenti di discriminazione, bullismo, omofobia, violenza, maschilismo e altri disvalori.                                                                                                                                    
Nonostante questo La Repubblica nel suo sito internet ha avuto il coraggio di scrivere queste righe:       “Navigando su internet, però, si trova anche un altro profilo dedicato “al ragazzo con i pantaloni rosa”. Il nome è storpiato, la foto con la parrucca è sua, la bacheca sembra essere curata da qualcun altro che, ogni giorno, annota le sue frasi senza senso. Uno sfottò, certo. Ma nulla di omofobo, più un gioco tra ragazzi. Decisamente troppo per morire a 15 anni.”   Parole pesanti, le stesse che userebbe un bullo per giustificarsi e che verranno cancellate dopo alcun giorni dal sito anche grazie alla presa di posizioni di alcune blogger e scrittrici tra cui Giulia Blasi.
Anche i politici ne hanno parlato, hanno rilasciato commenti e dichiarazioni nelle quali esprimono la propria commozione per l’accaduto, ma ci ricordiamo bene le zuffe di cui sono stati protagonisti nelle stesse aule del potere politico oppure le “missioni di pace” cioè le guerre che hanno finanziato tagliando drasticamente i finanziamenti alle scuole pubbliche e agli ospedali con le loro ultime riforme, ed ora ci vogliono far credere di aver qualcosa di positivo da dire e da insegnarci?
Pensiamo, anche se i giornali non ne parlano più, sia importante fermarsi a pensare e discutere assieme, in classe, in famiglia, tra gli amici, di quello che è accaduto, domandarci se questa è la vita che vogliamo vivere o se preferiamo percepire la simpatia, il sostegno, l’amicizia degli altri e a nostra volta esprimere simpatia, sostegno e amicizia. Se è questo quello che ci fa stare bene e ci rende più felici non dobbiamo cercarlo in internet, in facebook e nella virtualità ma costruirlo insieme agli altri nel mondo reale da protagonisti e in prima persona.
Il bullismo distrugge gli altri e la diversità di ognuno di noi, siamo tutti essere umani e tutti siamo diversi, apparteniamo alla grande famiglia dell’umanità e lo siamo in modi molto diversi, dal colore della nostra pelle, al modo di vestirci, dalla lingua che parliamo fino alle persone delle quali ci innamoriamo…come può esistere una normalità?                                                                                                                                                                                              
Esiste una sola umanità e il rispetto reciproco tra persone diverse!
Possiamo non essere né vittime, né aguzzini, né tantomeno complici ma essere giovani che imparano, crescendo assieme, divertirsi e giocare bene rispettandosi reciprocamente. Possiamo interrogarci, chiedere aiuto, essere solidali, difendere e difenderci assieme dai bulli e da tutte le discriminazioni perché insieme siamo più forti mentre il bullismo vive della solitudine delle persone che lo subiscono, della paura che provano e del silenzio e della complicità di chi vede e non ha il coraggio di intervenire.
Per info. tel. 347/1551682 -Mail: comitatisolidalimilano@gmail.com   F.i.p. Viale Umbria 56 –Csa  MILANO