venerdì 22 marzo 2013

Manifesto

Approvato dall’assemblea nazionale dei CSA – Prato, 27 gennaio 2013

Per un’Alternativa Solidale

  • La solidarietà è un sentimento che ci accomuna.
  • Proponiamo una solidarietà libera ed indipendente, reciproca e leale, scelta da chi vuole esserne protagonista.
  • La solidarietà può essere un principio attivo e creativo per migliorare la vita.
  • Affermiamo il valore primario della vita e la dignità di ogni essere umano.
  • Difendiamo la libertà per ognuno/a di indirizzare la propria esistenza secondo i propri desideri nel rispetto del bene altrui.
  • Siamo per la pacificazione e la convivenza tra diversi credo e comunità.
  • Concepiamo e proviamo a praticare la solidarietà come valore universale che dà senso alla vita in tutte le sue manifestazioni.
  • Conseguentemente contrastiamo tutti i nemici dell’umanità e la loro logica bellica, omicida, xenofoba, razzista, maschilista, omofoba e repressiva.
  • Ci riconosciamo in tutte/i le bimbe e i bimbi: sono un valore primario della vita e scegliamo di pensare ed agire nel rispetto di essi e per la loro migliore crescita.
  • Ci riconosciamo nelle donne, prime custodi e curatrici della vita e ci schieriamo al loro fianco contro le violenze che subiscono quotidianamente.
  • Ci riconosciamo nelle persone che emigrano o sono profughe: sono nostre sorelle e nostri fratelli, parte integrante del presente e futuro comune e ci impegniamo per la loro accoglienza incondizionata.
  • Ci riconosciamo nei giovani che vivono oggi senza prospettive di lavoro e con crescenti difficoltà nella loro formazione e siamo al loro fianco per un presente e un avvenire migliori.
  • Ci riconosciamo nelle lavoratrici e nei lavoratori che subiscono le prepotenze governative e padronali e sosteniamo le lotte per affermare i loro diritti.
  • Ci riconosciamo nelle persone disabili e ci schieriamo nella difesa dei loro diritti e della loro dignità e li sosteniamo per permettere loro di vivere pienamente grazie a un contesto fatto di relazioni improntate alla reciprocità, al rispetto, alla solidarietà.
  • Siamo per la libertà delle scelte sentimentali e sessuali, nel rispetto reciproco, conseguentemente contrastiamo ogni forma di repressione e discriminazione della vita affettiva di ciascuno/a.
  • La solidarietà sentita, pensata, scelta, vissuta ed autorganizzata può essere un’alternativa umana radicale e percorribile per migliorare da subito la propria e altrui vita, e per dare corpo alle speranze emergenti della nostra gente di fronte all’emergenza che viviamo.
  • Una solidarietà così sentita, pensata e agita può concretizzarsi in infinite forme di cooperazione e mutuo-aiuto indipendenti, ed anche in iniziative di comune autodifesa di esigenze di vita fondamentali.
  • La solidarietà umana può essere l’avvio di trasformazione in meglio della vita tutta.

venerdì 14 dicembre 2012

Spegniamo internet……
FERMIAMOCI  a PENSARE                   
Andrea è un ragazzo di 15 anni, veste spesso con dei pantaloni rosa e si tinge anche le unghie con uno smalto rosa. Molti coetanei della scuola hanno aperto una pagina facebook in cui lo offendono sui suoi gusti e riguardo alla sua presunta omosessualità…non ce l’ha più fatta e ha scelto di uccidersi…
Sono passati pochi mesi da quando Amanda, una ragazza canadese di 17 anni si è suicidata perché perseguitata in rete dopo tre anni di continue minacce da parte di un ragazzo più grande di lei.            
Il bullismo non solo ferisce ma concretamente uccide e sempre più internet e facebook sono degli strumenti di discriminazione, bullismo, omofobia, violenza, maschilismo e altri disvalori.                                                                                                                                    
Nonostante questo La Repubblica nel suo sito internet ha avuto il coraggio di scrivere queste righe:       “Navigando su internet, però, si trova anche un altro profilo dedicato “al ragazzo con i pantaloni rosa”. Il nome è storpiato, la foto con la parrucca è sua, la bacheca sembra essere curata da qualcun altro che, ogni giorno, annota le sue frasi senza senso. Uno sfottò, certo. Ma nulla di omofobo, più un gioco tra ragazzi. Decisamente troppo per morire a 15 anni.”   Parole pesanti, le stesse che userebbe un bullo per giustificarsi e che verranno cancellate dopo alcun giorni dal sito anche grazie alla presa di posizioni di alcune blogger e scrittrici tra cui Giulia Blasi.
Anche i politici ne hanno parlato, hanno rilasciato commenti e dichiarazioni nelle quali esprimono la propria commozione per l’accaduto, ma ci ricordiamo bene le zuffe di cui sono stati protagonisti nelle stesse aule del potere politico oppure le “missioni di pace” cioè le guerre che hanno finanziato tagliando drasticamente i finanziamenti alle scuole pubbliche e agli ospedali con le loro ultime riforme, ed ora ci vogliono far credere di aver qualcosa di positivo da dire e da insegnarci?
Pensiamo, anche se i giornali non ne parlano più, sia importante fermarsi a pensare e discutere assieme, in classe, in famiglia, tra gli amici, di quello che è accaduto, domandarci se questa è la vita che vogliamo vivere o se preferiamo percepire la simpatia, il sostegno, l’amicizia degli altri e a nostra volta esprimere simpatia, sostegno e amicizia. Se è questo quello che ci fa stare bene e ci rende più felici non dobbiamo cercarlo in internet, in facebook e nella virtualità ma costruirlo insieme agli altri nel mondo reale da protagonisti e in prima persona.
Il bullismo distrugge gli altri e la diversità di ognuno di noi, siamo tutti essere umani e tutti siamo diversi, apparteniamo alla grande famiglia dell’umanità e lo siamo in modi molto diversi, dal colore della nostra pelle, al modo di vestirci, dalla lingua che parliamo fino alle persone delle quali ci innamoriamo…come può esistere una normalità?                                                                                                                                                                                              
Esiste una sola umanità e il rispetto reciproco tra persone diverse!
Possiamo non essere né vittime, né aguzzini, né tantomeno complici ma essere giovani che imparano, crescendo assieme, divertirsi e giocare bene rispettandosi reciprocamente. Possiamo interrogarci, chiedere aiuto, essere solidali, difendere e difenderci assieme dai bulli e da tutte le discriminazioni perché insieme siamo più forti mentre il bullismo vive della solitudine delle persone che lo subiscono, della paura che provano e del silenzio e della complicità di chi vede e non ha il coraggio di intervenire.
Per info. tel. 347/1551682 -Mail: comitatisolidalimilano@gmail.com   F.i.p. Viale Umbria 56 –Csa  MILANO

giovedì 4 ottobre 2012

Festival dei Comitati solidali di milano...
Se sei una persona solidale non puoi mancare!